Sweating Tapes – Roba di primissima… in sconto!

In tempi di grossa grisi i saldi si applicano anche alla già pulciosa nicchia cassettofila. La giovane e promettente Sweating Tapes infatti corre in aiuto delle tasche flosce degli acquirenti offrendo – fino all’8 maggio – uno sconto del 15% sul suo intero catalogo, nonché, con grande magnanimità, sui titoli della distro. Ghiotta occasione quindi per acquistare 4 dei dischi che ultimamente hanno maggiormente catalizzato la mia libidine.

Vi si offrono 3 opzioni:

  1. Clickare i nomi delle band per fare prima e tornare al più presto a postare foto dei vostri tatuaggi su Instagram
  2. Leggere le mie parole e dissentire/annuire/bestemmiare
  3. Fare la 1 e la 2 all’unisono, sforzo immane

Deathday – S/t – CS

Qualcuno ricorda i nostri bei Buzz Aldrin? In tempi di bulimia scaricatrice è una domanda per nulla sciocca. Ebbene, spremetevi la mente e rivangate il loro primo cd-r. I Deathday sono involontariamente la protesi losangelina di quel suono synth percussivo e cosmogonico. A parte la gioia di fare lo sborone con una parola che non utilizzavo più dal giorno x della tale interrogazione di greco, cosmogonico perché i Deathday lavorano buona parte del loro repertorio come fosse un pianeta di plastilina abitato solo dalla loro tetra fantasia. Bel lavoro, quindi, con guizzi emotivi e formali, e (pochi) inciampi forse dovuti alla fretta di riempire una cassetta che non è quindi  solo di pomodori maturissimi. A conti fatti, se si tralasciano i brani strumentali, c’è materiale per un bel sogno ad occhi chiusi e denti stretti.

http://sweatingtapes.com/deathday/

 

Tunnels – The Blackout – CS

Un’oasi dei miei ultimi acquisti. Over the top, file under: il miglior artigianato minimal-synthetico. Un punto di riferimento facile facile per chi è giovane e pigro è senz’altro Blank Dogs. Tunnels è al suo pari, o meglio, al pari di Mike Sniper prima che iniziasse a pubblicare una bruttura dopo l’altra. Disco che eccita ed inquieta come un Ensemble Economique, smuove le anche, arresta ogni traccia come il burrone improvviso ch’erano le produzioni fifties – sixties. Sembra di sentirlo, “Hai avuto due minuti per godere: se non sei scemo, non hai bisogno di una chiosa arzigogolata… ci do di fade out e MUTO!” Eccellente, direbbe Charles Montgomery Plantageneto Schicklgruber Burns.

http://sweatingtapes.com/tunnels/

 

 

Animal Bodies – Kiss of the Fang – 12″

Duo di Vancouver, e potrei terminare così. Per chi invece non ha captato telepaticamente, dico BOMBA! Decadenza positiva, non come quella palla al cazzo di Tamaryndo che ha tirato fuori un bel singolo e poi basta. Sempre per citare nomi comuni, vi butto lì Zola Nasus e Kate Bush. Bello sforzo, direte voi. Ed infatti, no, anche perché assomigliano molto di più ai Black Math. Wave elettrica, decisamente, con frizzi & lazzi non piagnucolosi. E già qua ci siamo lasciati alle spalle il lato puerile di Zola. Insomma, gotici ma non tristoni. Se poi il masculo cantasse di più allora sarebbero inattaccabili.  A questo punto speriamo che la tipa inizi una cura ormonale che la lemmyfichi.

http://sweatingtapes.com/animalbodies/

 

Sweating Tapes compilation vol. 1 – Portland

Portland, e sai cosa bevi. Eroina. Tastiere negre. Positivo / Negativo. Asss, buoni. Arohan, pure. Crow, devozione 80’s. Il resto è mediamente oghei. Documento che documenta. Importante è documentare. Dai. Comprare. E’ forte.

http://sweatingtapes.bandcamp.com/album/a-compilation-volume-1-portland

 

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