Subsonics – In The Black Spot (Slovenly records)

Dopo un’apnea di 7 anni, rieccoli farciti di smania danzereccia e languore post-sbornia. Ogni singolo elemento di “In The Black Spot” è disegnato per muovere alla commozione, dalle incredibili adenoidi da Barone Ashura di Clay Reed al groove malizioso da amichetto speciale di Warhol alla candida innocenza degna del sempiterno Richman.

Le percussioni se possibile ancor più infantili d’un tempo, tondeggianti le linee di basso (opera di Rob Del Bueno dei Man Or Astro-Man?), oscillanti tra malinconia e nursery rhymes i testi. Headlights batte la wild side di New York City, Miracle Worker scherza con il classico 60’s, Far And Be Some Of Me è la ballata che ti spiezza in due. In tutto 15 piccole opere r’n’r, prodotte da Matt Verta-Ray (Madder Rose, Speedball Baby ed Heavy Trash), quindi… capisciammé!

Con scheletri nell’armadio chiamati Ralph Gean o Lux Interior, questo disco dona speranza agli ascoltatori di buona volontà.

http://slovenly.bandcamp.com/album/subsonics-in-the-black-spot-lp

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