BITCHIN BAJAS 12″ /// E.T. HABIT – Panthers On The Roof LP

Le progressioni cosmiche sono così presenti nei gusti della gente hip contemporanea che viene da chiedersi quanto abbiano sofferto per tenere nascosta una tale bruciante passione quando il suono patrio più di grido era lo screamo italiano. Oggigiorno queste Anne Frank del kraut possono però finalmente grufolare come maiali progressivi in un’alta marea di dilatazioni siderali, cascate acide da 20 minuti in media. E come in ogni forma di comunicazione, in mezzo a mucchi di parole e suoni vacui, si trovano talvolta anche proposizioni chirurgicamente studiate, punteggiature evocative e necessarie.

12 Jacket (3mm Spine) [GDOB-30H3-007}

E’ il caso di due dischi di recente fuoriscita vinilica. Il primo è l’e.p. dei BITCHIN BAJAS, duo composto da Cooper Crain dei  CAVE e Dan Quinlivan (ex MAHJONGG). In linea con il giusto “sdoganamento” di cui sopra, è la chicagoana Permanent Records a servirci questo piacevole tour astronomico in cui a brillare maggiormente è la memoria della supernova Cluster. Ma non di sola neu!stalgia si vive e per fortuna i due hanno lavorato egregiamente alla fusione del nocciolo synth, Kraftwerk e Steve Hillage inclusi.  Disco che consiglio con forza anche all’appassionato di tappeti cinematografici.

Assai più complesso e variopinto l’LP degli E.T. HABIT, schizofrenico quartetto che assembla mani e menti di Woods e Human Eye. Ed è proprio da quest’ultima fondamentale band che proviene il batterista, motore mai immobile di questi solchi percorsi da epicità hendrixiana, blues alcolico a la Hunches, marcette free jazz. Dopo una cassetta targata Skrot Up ed un bel 7” su Hozac, con “Pantere Sul Tetto” calano un poker d’assi che ciao. Fool’s Æther è la prima pietra dei futuri Amon Düül X, ma dall’inizio alla fine vengono strette le mani di Tangerine Dream e Simply Saucer, senza mai dare la sensazione di incoerenza. I diversi materiali sono cuciti con gran cura, dando sapidità all’insieme mai abbandonando la piacevolezza della struttura canzone. Seppur rimanendone formalmente lontani, gli E.T. HABIT sono stati capaci di regalarci uno dei migliori dischi punk di questi mesi.

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